Friedrich Merz, chi è l’eterno vice (e rivale) di Merkel nel Cdu
La Germania ha voltato pagina, il risultato delle elezioni anticipate è stato netto. L’Spd di Olaf Scholz è stato nettamente sconfitto, solo terzo. Trionfa la Cdu di Merz, sarà l’eterno vice di Angela Merkel il prossimo cancelliere tedesco, forte del 28,6% conquistato dal suo partito. Bene anche l’estrema destra di Afd anche se non sfonda e si ferma al 20%. Merz studia le sue prossime mosse e nel suo primo discorso ha stabilito già la sua priorità: «Rafforzare l’Ue e ottenere l’indipendenza dagli Stati Uniti». Esteri 23 Febbraio 2025 Elezioni in Germania, vince la Cdu di Merz. Afd arriva seconda L'unione Cdu/Csu è al 28,6%, gli estremisti al 20,8%, mentre l'Spd crolla al 16,4% 23 Febbraio 2025 germania cdu elezioni germania Merz afd Guarda ora A 69 anni, il conservatore tedesco Friedrich Merz è stato a lungo deriso definendolo “un uomo del passato”. Ora, in procinto di diventare cancelliere, dopo la vittoria del suo schieramento conservatore alle elezioni legislative tedesche, intende incarnare il futuro e ridare fiducia a un Paese in preda a grandi dubbi. È stata una lunga strada per questo ex rivale di Angela Merkel, che lo aveva messo da parte nel Partito Cristiano Democratico (Cdu) nei primi anni 2000. L’Unione conservatrice, a cui appartiene anche il piccolo partito bavarese Csu, è risultata vincitrice alle elezioni generali anticipate con quasi il 29%, davanti all’estrema destra di AfD e ai socialdemocratici. Per la Cdu in effetti non si tratta di un trionfo, anzi si tratta del secondo peggior risultato nella storia del movimento, dopo il minimo storico del 2021, pari al 24,2%. Ma la sua vittoria resta intatta. Senza alcuna esperienza di governo, ha promesso di “restituire orgoglio” alla principale economia europea, indebolita da una profonda crisi del suo modello industriale e geopolitico. Pilota amatoriale e proprietario di un jet privato, Merz predica un’inversione di tendenza rispetto alla generosa politica migratoria ereditata da Angela Merkel (2005-2021). Secondo lui, solo una politica restrittiva in questo ambito può frenare efficacemente l’ascesa dell’AfD. Alla fine di gennaio, in Germania, ha infranto un tabù del dopoguerra, che aveva visto i partiti tradizionali proibire qualsiasi cooperazione con l’estrema destra, facendo approvare una risoluzione sul diritto d’asilo con i voti di questo partito. Accusato di aver avviato una normalizzazione del partito anti-migranti, ha subito escluso – nonostante le esortazioni in tal senso dell’amministrazione Trump – qualsiasi alleanza di governo con l’AfD, fondata nel 2013 da ex dirigenti della Cdu. L'articolo Friedrich Merz, chi è l’eterno vice (e rivale) di Merkel nel Cdu proviene da Business24tv.it. Friedrich Merz, chi è l’eterno vice (e rivale) di Merkel nel Cdu

La Germania ha voltato pagina, il risultato delle elezioni anticipate è stato netto. L’Spd di Olaf Scholz è stato nettamente sconfitto, solo terzo. Trionfa la Cdu di Merz, sarà l’eterno vice di Angela Merkel il prossimo cancelliere tedesco, forte del 28,6% conquistato dal suo partito. Bene anche l’estrema destra di Afd anche se non sfonda e si ferma al 20%.
Merz studia le sue prossime mosse e nel suo primo discorso ha stabilito già la sua priorità: «Rafforzare l’Ue e ottenere l’indipendenza dagli Stati Uniti».
A 69 anni, il conservatore tedesco Friedrich Merz è stato a lungo deriso definendolo “un uomo del passato”. Ora, in procinto di diventare cancelliere, dopo la vittoria del suo schieramento conservatore alle elezioni legislative tedesche, intende incarnare il futuro e ridare fiducia a un Paese in preda a grandi dubbi.
È stata una lunga strada per questo ex rivale di Angela Merkel, che lo aveva messo da parte nel Partito Cristiano Democratico (Cdu) nei primi anni 2000.
L’Unione conservatrice, a cui appartiene anche il piccolo partito bavarese Csu, è risultata vincitrice alle elezioni generali anticipate con quasi il 29%, davanti all’estrema destra di AfD e ai socialdemocratici.
Per la Cdu in effetti non si tratta di un trionfo, anzi si tratta del secondo peggior risultato nella storia del movimento, dopo il minimo storico del 2021, pari al 24,2%. Ma la sua vittoria resta intatta.
Senza alcuna esperienza di governo, ha promesso di “restituire orgoglio” alla principale economia europea, indebolita da una profonda crisi del suo modello industriale e geopolitico.
Pilota amatoriale e proprietario di un jet privato, Merz predica un’inversione di tendenza rispetto alla generosa politica migratoria ereditata da Angela Merkel (2005-2021). Secondo lui, solo una politica restrittiva in questo ambito può frenare efficacemente l’ascesa dell’AfD.
Alla fine di gennaio, in Germania, ha infranto un tabù del dopoguerra, che aveva visto i partiti tradizionali proibire qualsiasi cooperazione con l’estrema destra, facendo approvare una risoluzione sul diritto d’asilo con i voti di questo partito.
Accusato di aver avviato una normalizzazione del partito anti-migranti, ha subito escluso – nonostante le esortazioni in tal senso dell’amministrazione Trump – qualsiasi alleanza di governo con l’AfD, fondata nel 2013 da ex dirigenti della Cdu.
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