Ex Eaton, fumata nera. Seconda asta deserta. Nessun interesse per l’area industriale?

Non sono serviti il ribasso da 1,5 milioni di euro e la variazione degli obblighi legati ai tempi per la ri-attivazione produttiva . Ora le sue sorti tornano nelle mani dei soci del Consorzio Zia .

Feb 13, 2025 - 07:48
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Ex Eaton, fumata nera. Seconda asta deserta. Nessun interesse per l’area industriale?

Niente da fare per quel che resta dell’area ex Eaton: la seconda manifestazione di interesse per la vendita è andata deserta. Ne prende atto l’amministratore unico, Norberto Petriccioli, a chiusura della procedura che era stata pubblicata sull’apposito portale di gara alla fine di dicembre. Un nulla di fatto che ora apre a ulteriori possibilità, certo, ma che pone anche qualche interrogativo sulla capacità attrattiva di quel lotto non sfruttato lungo l’Aurelia, quindi pure lungo un’area di interesse di ‘frangia’ della zona industriale apuana. La palla, comunque, passerà nei prossimi giorni nelle mani dell’assemblea dei soci del Consorzio Zona Industriale Apuana, ossia Regione Toscana, Comuni di Massa e Carrara, Provincia, Camera di Commercio Toscana Nord Ovest e Autorità Portuale, che avrà il compito di vagliare le possibili soluzioni che potrebbero essere messe sul tavolo entro tale data: da un lato si potrebbe valutare un ulteriore bando di gara per l’alienazione, magari cambiando alcuni dei parametri e dei paletti che magari hanno spaventato i possibili investitori nei primi due tentativi; oppure ci potrebbe essere l’interesse diretto da parte di alcuni dei soci pubblici, in primis il Comune di Massa che già si era detto potenzialmente interessato all’area.

La prima asta era stata tentata nell’estate scorsa e in prima battuta sembrava che potessero esserci investitori interessati: la manifestazione di interesse si era conclusa con tre proposte che però non si erano concretizzate all’atto pratico della gara di vendita costringendo l’amministratore unico a dichiararla deserta. L’assemblea dei soci aveva quindi stabilito di provare con un secondo tentativo di vendita, sempre tramite evidenza pubblica, apportando alcune revisioni: una revisione al ribasso del prezzo base, passato da oltre 1,6 milioni a quasi 1,5 milioni di euro (su perizia dell’architetto Luca Martini), e una variazione, agli obblighi connessi alle tempistiche di realizzazione degli interventi di ri-attivazione produttiva dell’area, consentendo una fase di autorizzazione più lunga.

All’interno di questa decisione si ipotizzava, in caso di ulteriore mancata vendita, di poter tentare anche altre strade compresa l’alienazione in trattativa diretta nei confronti degli eventuali soci interessati, ma a seguito di ulteriore decisione dell’assemblea. Anche queste variazioni alla procedura non hanno sortito effetti, tant’è vero che a gennaio è andata deserta proprio la stessa manifestazione di interessi. La decisione, quindi, passa all’assemblea del Consorzio Zia che dovrà riunirsi nei prossimi giorni per decidere che cosa fare.