Cosa aspettarsi dal decreto contro il caro-energia?

Il decreto contro il caro-energia annunciato dal titolare del Mef Giancarlo Giorgetti è ancora allo studio e non si ha certezza che possa rientrare tra gli argomenti all’ordine del giorno per il Consiglio dei Ministri di domani, 19 febbraio. Le proposte sono diverse così come gli interessi in gioco, tra chi cerca di tutelare le […] The post Cosa aspettarsi dal decreto contro il caro-energia? first appeared on QualEnergia.it.

Feb 18, 2025 - 17:33
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Cosa aspettarsi dal decreto contro il caro-energia?

Il decreto contro il caro-energia annunciato dal titolare del Mef Giancarlo Giorgetti è ancora allo studio e non si ha certezza che possa rientrare tra gli argomenti all’ordine del giorno per il Consiglio dei Ministri di domani, 19 febbraio.

Le proposte sono diverse così come gli interessi in gioco, tra chi cerca di tutelare le grandi aziende energivore il cui utile è influenzato dai costi dell’energia e chi, invece, porta avanti le istanze delle famiglie gravate dalle bollette. La spaccatura è stata terreno di scontro tra due associazioni, Elettricità Futura e il Tavolo della domanda, gruppo di Confindustria che raccoglie proprio buona parte di quelle industrie energivore.

Le intenzioni del governo sono state rimarcate di recente dalla viceministra del Mase Vannia Gava: “Siamo al lavoro con il ministro Giorgetti per abbassare il caro bollette. Allo stesso tempo, ritengo che si debba intervenire con urgenza sul meccanismo di formazione del prezzo del gas. Affidarlo al Ttf di Amsterdam, un indice di borsa, favorisce solo speculazioni finanziarie, mentre i reali costi di estrazione e trasporto non sono cambiati. Un sistema illogico e dannoso”.

Si lavora, quindi, al cosiddetto livellamento del gap Psv/Ttf per ridurre la differenza di prezzo tra il Psv (Punto di Scambio Virtuale), che è il principale hub del gas in Italia, e il Ttf (Title Transfer Facility), che è l’hub di riferimento per il gas nei Paesi Bassi e, più in generale, per il mercato europeo.

Inoltre, ha aggiunto Gava, “è urgente sospendere il sistema Ets, ulteriore tenaglia per le imprese già sul filo del rasoio. Finché non esiste una fonte alternativa al gas che sia disponibile e accessibile su larga scala, non possiamo permetterci di penalizzare il sistema energetico con costi insostenibili”.

Sulla questione del gap Psv/Ttf, nei giorni scorsi il capodipartimento Energia del Mase, Federico Boschi, ha assicurato che ci sono “già un paio di proposte al ministro che ritengo efficaci”. Destinare questo provvedimento soltanto a una categoria, quella dei gasivori, potrebbe però porre problemi con le norme europee che regolano gli aiuti di Stato.

Altre proposte normative che provengono dall’esecutivo sono il potenziamento dell’energy release, l’estensione del bonus sociale e il taglio dell’Iva sul gas. Queste ultime due misure erano state già messe in campo dal Governo Draghi nel pieno della crisi energetica, ma presentano un problema di coperture. In particolare l’ampliamento del bonus sociale fino a 15mila euro di Isee, che sembra essere l’unica confermata, dovrebbe costare circa 1,5 miliardi di euro.

Le proposte di Elettricità Futura

In una nota diffusa nel fine settimana, Elettricità Futura (EF), la principale associazione della filiera industriale nazionale dell’energia elettrica, fa notare che i soggetti più penalizzati dal caro-energia “sono i piccoli-medi consumatori, sia domestici che piccole e medie imprese (Pmi), che non beneficiano delle tante agevolazioni attive e già adottate in passato a favore dei grandi gruppi industriali”. Questi ultimi, infatti, “ricevono già da anni una serie di sussidi (interconnector, interrompibilità, rimborso CO2), a cui si è aggiunto ora il meccanismo dell’Energy Release”.

EF avanza quindi alcune proposte, tra cui la contrattualizzazione a medio-lungo termine tramite il Gse della capacità rinnovabile eolica e fotovoltaica da approvare in accordo agli obiettivi del Piano Energia e Clima al 2030 e non ancora assegnata (PPA offerti dal Gse: la proposta di FdI in Parlamento). Questa iniziativa, si precisa, potrebbe aiutare a stabilizzare i prezzi finali dei consumatori su circa 20 miliardi di kWh di energia elettrica per il 2025.

Inoltre, con il rinnovamento degli impianti eolici e fotovoltaici nei siti esistenti, si potrebbero aggiungere ulteriori 20 miliardi di kWh di produzione, “con il duplice vantaggio di evitare impatti ambientali aggiuntivi e aumentare la disponibilità di energia rinnovabile”.

Complessivamente, l’associazione stima un beneficio per il sistema di circa 2 miliardi di euro, sbloccando investimenti aggiuntivi per oltre 10 miliardi destinati al potenziamento degli impianti. Peraltro, conclude EF, il prezzo dell’elettricità potrebbe ulteriormente scendere se le Regioni autorizzassero gli impianti rinnovabili che hanno le autorizzazioni bloccate da tempo.

La replica degli energivori

Le proposte del Tavolo della domanda di Confindustria suonano come una vera e propria replica ad Elettricità Futura. Il Tavolo chiede di “superare le evidenti sacche di rendite che i mercati dell’energia garantiscono agli operatori elettrici e agli importatori di gas, attivando la gas release e la idro release”.

L’associazione chiama in causa direttamente EF: “Finalmente anche Elettricità Futura si è accorta che i recenti picchi dei prezzi del gas, influenzati dai movimenti speculativi di alcuni operatori, stanno incidendo anche sul mercato elettrico, distorcendo le reali dinamiche di domanda e offerta”. Si rimarca, infatti, come a beneficiare dei “movimenti speculativi” sul mercato gas siano “le rendite infra-marginali che si generano dai picchi dei prezzi”, che “finiscono proprio nei bilanci di produttori e utilities”.

Il Tavolo fa inoltre riferimento alla recente proroga delle concessioni delle reti di distribuzione elettrica, con “lo scarico sulle bollette degli italiani di ogni costo e onere sopportato”.

Sull’idroelettrico la richiesta è che qualora si decidesse di derogare alle gare, agli energivori venga garantito l’accesso al 20% dell’energia prodotta dalle dighe, a un prezzo basato sul costo di produzione.The post Cosa aspettarsi dal decreto contro il caro-energia? first appeared on QualEnergia.it.