Collocamento a riposo Scuola: entro febbraio revoca o domanda di pensione in deroga
Il personale Scuola fuoriuscito dal limite ordinamentale di 65 anni per la pensione deve presentare domanda entro 28 febbraio: istruzioni ministeriali.

Il solo personale della Scuola che in base alle nuove regole sul limite ordinamentale dei dipendenti pubblici non può più essere collocato a riposo d’ufficio, può scegliere di presentare domanda di pensione entro il 28 febbraio 2025.
L’indicazione è contenuta nella Nota MIM n. 45357 del 21 febbraio che recepisce le novità introdotte dalla Legge di Bilancio e ammette anche la domanda di revoca di cessazione dal servizio disposta con le vecchie regole se sfavorevole rispetto alla permanenza al lavoro.
Vediamo tutto.
Il nuovo limite ordinamentale dal 2025
La Legge di Bilancio 2025 (commi da 162 a 164, dell’articolo 1 della legge 207/2024) ha equiparato il limite ordinamentale nella PA all’età per la pensione di vecchiaia, attualmente a 67 anni. Nel comparto Scuola, però, il limite valido fino al 31 dicembre 2024 era di 65 anni e comportava l’obbligo di cessazione dal servizio in presenza di almeno 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini, un anno in meno per le donne. Dunque, lo scorso ottobre l’INPS aveva applicato tale regola provvedendo al collocamento a riposo d’ufficio per chi compie 65 anni nel 2025 (la gestione di questi pensionamenti deve avvenire con anticipo, per tenere conto dell’avvio dell’anno scolastico).
Adesso il Ministero dell’Istruzione e del Merito consente al solo personale scolastico potenzialmente penalizzato (personale docente, insegnanti di religione cattolica, personale educativo e personale ATA) di procedere (soltanto per loro, in deroga alle consuete scadenze) con la richiesta di cessazione dal servizio a partire dal prossimo 1° settembre 2025.
Domanda di pensione Scuola 2025
In considerazione del nuovo requisito per il collocamento a riposo elevato nel 2025 a 67 anni, dunque, il solo personale della Scuola che non rientra più nel vecchio limite di 65 anni e che non aveva presentato domanda di cessazione dal servizio l0 scorso mese di ottobre, possono farlo adesso, ma entro il 28 febbraio.
Attenzione: la procedura speciale è riservata esclusivamente al personale interessato dalle novità introdotte dalla Manovra 2025 e quindi non si tratta di una riapertura dei termini generale per le istanze di cessazione dal servizio. Possono presentare istanza solo coloro che adesso si ritrovano a non rientrare più nel limite ordinamentale e che non avevano presentato domanda di cessazione entro i termini di legge perché a quella data ancora vi rientravano.
Per il personale in questione resta comunque ferma la possibilità di presentare istanza POLIS ordinaria entro il 28 febbraio per accedere all’Opzione Donna con le regole 2025 oppure alla Quota 103 con le regole 2025.
La ratio è che questi lavoratori in base alla precedente normativa sarebbero comunque stati collocati a riposo mentre ora, non rientrando più nel limite ordinamentale, per andare in pensione devono necessariamente presentare domanda. E possono chiedere di ritirarsi con la pensione di vecchiaia o anticipata, ma anche con Opzione Donna e Quota 103.
Se nel frattempo l’INPS ha già emesso il provvedimento di cessazione per collocamento a riposo d’ufficio per requisito raggiunto entro il 31 dicembre 2024, questo resta valido.
Come richiedere la cessazione dal servizio
La domanda si presenta alla Scuola in cui si presta servizio, di fuori della piattaforma POLIS, secondo modalità che garantiscano una celere e sicura ricezione da parte degli uffici. Nell’istanza vanno indicati i seguenti elementi:
- cognome e nome;
- data, luogo di nascita, residenza e codice fiscale;
- dati di recapito;
- qualifica, classe di concorso/tipologia di posto o il profilo professionale;
- anzianità di servizio e ogni altra condizione prevista dalla normativa per la fattispecie richiesta;
- la volontà di interrompere o di non interrompere il rapporto d’impiego, nel caso in cui venga accertata la mancata maturazione dei requisiti;
Infine, bisogna dichiarare di aver preso visione dell’informativa sul trattamento dei dati personali.
Revoca domanda di pensione anticipata e flessibile
Chi aveva presentato domanda di pensione entro il 21 ottobre 2024 e che ora, in base alle nuove regole, ritiene più vantaggiosa la permanenza al lavoro, può scegliere di revocarla. In particolare, chiarisce il Ministero, possono essere revocate le domande di pensione anticipata e di Quota 103.
In entrambi i casi, infatti, il contribuente potrebbe ritenere più conveniente utilizzare il bonus Maroni, che consente di non versare più i contributi a carico del lavoro aumentando lo stipendio in busta paga senza che questo impatti sull’imposizione fiscale. E, per quanto riguarda la Quota 1013, anche perché questa forma di pensione flessibile è penalizzante rispetto alla pensione piena in termini di calcolo dell’assegno.
Le modalità di presentazione delle domande di revoca sono le stesse sopra riportate, il termine anche in questo caso è il 28 febbraio.
Per i dirigenti scolastici non cambiano i termini di presentazione della domande di pensione o di revoca, che erano già fissati al 28 febbraio e restano tali.