Città 30, l’espansione continua tra mille polemiche: i nuovi limiti di velocità arrivano anche a Pavia

Pavia Città 30 – Il comune lombardo pronto ad adottare i nuovi limiti di velocità, seguendo la strada già segnata da Bologna

“Pavia Città 30“: il progetto del comune lombardo, pronto ad imporre nuovi limiti di velocità. “Vogliamo rendere la città più vivibile e sicura, anche per i pedoni e i ciclisti“, ha spiegato il sindaco Michele Lissia, nel corso della conferenza stampa di mercoledì scorso. Le misure non entreranno subito in vigore: ci vorrà del tempo, forse un anno, ma la strada è ormai segnata.

La lenta rivoluzione della mobilità urbana. Dopo Bologna, primo esempio di “Città 30” su larga scala, tocca a Pavia e, presto, con tutte le probabilità, anche ad altri grandi centri urbani italiani. Nel Bel Paese, il primo esempio di questa nuova sensibilità risale al 2021, ad Olbia. In Europa, invece, si torna indietro addirittura agli anni ’90.

Il focus è sulla sicurezza stradale, ma non solo. Andando più piano, si limitano gli incidenti, ma si incentivano anche soluzioni alternative per brevi spostamenti. Spazio, quindi, al trasporto pubblico, ma anche al bike sharing (+69% a Bologna) e al car sharing (+44%). Il progetto, però, non può riguarda soltanto i limiti di velocità: serve una vera e propria trasformazione urbana.

Città 30, l’esempio di Bologna: tra dati e polemiche

Il Comune di Bologna ha recentemente festeggiato i successi del primo anno di Città 30. I numeri parlano di un radicale miglioramento nella sicurezza stradale, ma anche della promozione – come dicevamo – di mobilità alternativa. Calano gli incidenti, soprattutto quelli più gravi (-31%), ma cala anche il traffico veicolare (-5%) e l’inquinamento relativo al traffico urbano (-29%).

Non mancano, tuttavia, le polemiche. Dopo un primo periodo con riscontri molto positivi, il comitato Città 30 lamenta una pericolosa carenza di controlli. Gli automobilisti, in assenza di vigili urbani e autovelox, tendono a rilassarsi e ad oltrepassare i nuovi limiti di velocità. Si moltiplicano le segnalazioni dalla fittissima rete di contatti con il territorio che il comitato ha creato nel corso degli anni.

“Se in una città come Bologna vengono meno i controlli, cala l’attenzione generale, quindi c’è un limite che non viene rispettato – spiega Sara Paluzzi, portavoce del comitato, come riporta il Corriere della Sera – Nel Nord Europa, che prendiamo sempre come parametro di vivibilità e buona civiltà, i controlli ci sono e i vigili sono in strada“.

 Pavia Città 30: le prime linee guida in estate

La Città 30 di Pavia non partirà subito, ma ci vorrà del tempo. Ad annunciarlo è Alice Moggi, assessore alla mobilità e vicesindaca del Comune: “Vogliamo che Pavia sia più a misura di persona, un luogo dove non ci sia più paura a circolare a piedi e in bici – si legge sul Sole 24 Ore – Entro l’estate approveremo le linee di indirizzo: poi, progressivamente, indicheremo le strade nelle quali non si potranno superare i 30 orari“.

L’obiettivo non è quello di dichiarare guerra alle auto, ma rendere la città più sicura. La scelta “non è ideologica“, sottolinea il Comune, il cui sindaco è legato al Partito Democratico. Un “riordino della viabilità“, sottolinea la vicensindaca, è una necessità sotto gli occhi di tutti.

“Abbiamo previsto un’adeguata campagna di informazione, che sarà accompagnata anche da incontri con i cittadini. In futuro, dove è possibile, toglieremo le auto dai marciapiedi e dalle piazze, che devono tornare ad essere luoghi di aggregazione e non solo parcheggi come avviene oggi“.

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Foto Copertina: Pexels

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