Burlamacco d’oro. Il premio a Mentana: "Mi sento a mio agio nella patria della satira"

Il giornalista ha ricevuto la preziosa statuetta ieri mattina alla Gamc. Gli onori di casa del sindaco Del Ghingaro e della presidente Marcucci. "Sul mio carro porterei cani e porci, nessuno si sentirebbe trascurato".

Feb 17, 2025 - 07:02
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Burlamacco d’oro. Il premio a Mentana: "Mi sento a mio agio nella patria della satira"

"Il sole splende color miele" tra le strade di una domenica che si prepara, tra musica, colori e maschere, alla seconda sfilata del Carnevale, graziato, questa volta, dal bel tempo. E, affacciata a una piazza Mazzini già di mattina gremita di viareggini e forestieri in attesa dello scoppio dei tre cannoni, e del flashmob dei 300 volontari di Avis per sensibilizzare alla donazione cui è stata dedicata la sfilata, come lo sarà per una onlus diversa ciascun corso, la sala della Gamc è colma di voci, visi, sorrisi e ironia. Quella stessa ironia, intelligente, linfa vitale della manifestazione, che è la medesima del giornalismo originale, capace di coniugare acume e humor, di Enrico Mentana, cui, ieri mattina, è stato consegnato dal sindaco Giorgio Del Ghingaro e dalla presidente della Fondazione Carnevale Marialina Marcucci, alla presenza dell’ex presidente della Regione, Enrico Rossi, e della città, il premio Burlamacco d’Oro.

"Abbiamo coltivato il Carnevale fino a quando fosse degno di Enrico Mentana - racconta la presidente della Fondazione Carnevale Marialina Marcucci - E quest’anno, che è dedicato alla satira politica e all’ironia, era l’anno giusto, perché Enrico è un grande giornalista, forse il più grande tra quelli che vediamo in tv. Con costanza e capacità, ha gestito l’informazione più seria e difficile e lo ha sempre fatto mettendoci tanta serietà e quel briciolo di ironia che aiuta gli spettatori dei telegiornali pesanti. Ha questa cosa in più, rara, e non è mai un Solone, ma uno di noi e con ironia salva, così come il Carnevale".

Una capacità di leggere e interpretare i fatti, con spirito critico ma sempre con il sorriso, quella del giornalista e direttore del Tg di La7, che trova "corrispondenza con Viareggio - afferma il sindaco Giorgio del Ghingaro - perché c’è tutto: coreografia, un po’ di ironia e allegoria, in una maratona". Maratona, come quelle televisive dello stesso Mentana, ma di colori, cartapesta e movimenti, a cui ieri, per la prima volta il giornalista ha assistito. Tra le strade e il lungomare viareggino che ricorda nei momenti di quando da bambino veniva in vacanza con i genitori scappando dall’arsura milanese. "È la prima volta che vengo ed entro dalla porta principale - dichiara Mentana - Quando ricevi un premio è sempre un piacere e in questo caso specifico lo sono perché conosco da tempo Marialina Marcucci e questa Fondazione. Sono contento perché è un premio divertente, simpatico, impegnativo e che succeda di domenica, compimento del relax, è come una boccata d’aria fresca. È divertente, stimolante, e una cinquantina di altri aggettivi..".

Una rappresentazione, meravigliosa e allegorica, della realtà, così come quella che Enrico Mentana, da anni, racconta sotto una lente di ingrandimento sempre precisa, puntuale, sincera e obiettiva. Dai grandi avvenimenti e conflitti mondiali al festival di Sanremo e alla politica, con le sue storture e contraddizioni, elementi e oggetti privilegiati per la critica e la satira, tornata protagonista, quest’anno, anche delle opere di cartapesta. "Viareggio è una città politica e una satira fatta senza politica non ha senso, perché è vincolata", sottolinea il giornalista sullo stretto rapporto tra satira e politica e il modo di rappresentarlo ed esplicitarlo, in televisione, come anche in cartapesta. Di quei maestri che sfilano ma anche di chi quella politica la racconta da anni. E che se, anche solo per un momento, pensasse di spostarsi dalla scrivania da direttore agli hangar del Carnevale, prendendo in mano pennello e carta, trasfigurebbe in un’opera con al centro "cani e porci, in maniera ecumenica, pluralista, perché conosco pregi e difetti - conclude Mentana - Realizzerei un carro in cui nessuno potrebbe sentirsi trascurato".

Gaia Parrini