Bollette 2025: stangata per le imprese tra rincari e oneri di sistema

Aumenti a due cifre in bolletta per elettricità e gas: i rincari mettono in ginocchio le attività commerciali con effetti a catena sull'economia.

Feb 14, 2025 - 10:52
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Bollette 2025: stangata per le imprese tra rincari e oneri di sistema

Le imprese italiane del commercio e dei servizi stanno affrontando un incremento inaspettato dei costi energetici nel 2025. Secondo l’Osservatorio Confcommercio Energia, la spesa in bolletta per luce e gas è aumentata del 24% rispetto al 2024 e addirittura del 56,5% rispetto al 2019 (anno pre-crisi), con forti ripercussioni sulla sostenibilità economica e sulla competitività del settore.

L’aumento delle bollette per le imprese

Secondo il rapporto pubblicato a febbraio dall’Osservatorio, i settori più colpiti sono alberghi e grandi superfici di vendita, dove gli aumenti portano le bollette mensili a livelli critici:

Settore Media mensile e rincaro annuo
Alberghi oltre 7.000 € (+27%)
Grandi superfici di vendita oltre 6.000 € (+24%)
Negozi alimentari 19.000 €/anno (+22%)
Alberghi medi 64.000 €/anno (+25%)
Pubblici esercizi 10% del fatturato (+26%)

I negozi alimentari sono quelli con la spesa complessiva più elevata per l’energia elettrica, con un costo medio per attività di 19.000 euro. Gli alberghi di medie dimensioni registrano il costo medio più alto per singola struttura, con una spesa annua di 64.000 euro per esercizio. A gennaio hanno pagato il 25% in più rispetto a un anno prima e il 96,5% in più rispetto al 2019.

Questo il trend per le bollette dell’energia elettrica

Se i prezzi dell’energia resteranno sui livelli attuali (143 €/MWh per l’elettricità e oltre 50 €/MWh per il gas), la spesa complessiva delle imprese del terziario raggiungerà 12,5 miliardi di euro nel 2025, con un incremento del 17% rispetto al 2024 e del 38% rispetto al 2023.

Questo il trend per la bolletta del gas

Le differenze di costo rispetto all’Europa

L’impatto sui bilanci aziendali diventa più critico se si considerano le differenze nei costi dell’energia tra i vari paesi europei, dovute non solo al prezzo della materia prima, ma anche ai diversi sistemi di contrattazione e alla composizione del mix energetico. In Italia, il mercato energetico è fortemente influenzato dal gas, con un’incidenza maggiore rispetto ad altri paesi.

A gennaio 2025, il costo dell’energia elettrica in Italia ha raggiunto i 143 €/MWh, nettamente superiore rispetto alla Francia (98 €/MWh) e ai livelli di Spagna e Germania (poco sopra i 100 €/MWh). Questo divario, già significativo in passato, si è ampliato ulteriormente dal 2023, penalizzando la competitività delle imprese italiane rispetto ai concorrenti europei.

Le richieste delle associazioni di categoria

Di fronte a questi aumenti, Confcommercio e Confesercenti chiedono al Governo interventi urgenti per evitare una crisi del settore. Tra le principali misure proposte:

  • Revisione oneri generali di sistema, che incidono per il 26% sulla bolletta;

  • Incentivi per efficienza energetica e autoproduzione da fonti rinnovabili;
  • Tetto al prezzo del gas a livello europeo e riforma del mercato elettrico per disaccoppiare i prezzi luce/gas.

Se non verranno adottate misure concrete, il caro energia rischia di mettere in difficoltà migliaia di imprese, aumentando i costi fissi e riducendo i margini di guadagno. Le aziende chiedono quindi certezze e soluzioni strutturali per proteggere la stabilità del tessuto imprenditoriale italiano.