Azimut, la “vendetta” di Assogestioni

Con un comunicato, Azimut Holding riporta alcune considerazioni sulla vicenda che la vede coinvolta insieme ad Assogestioni. Secondo il presidente Giuliani, la presentazione della lista dei gestori è una ritorsione dopo la decisione di uscire dall’associazione. Negli ultimi 30 anni, Azimut ha generato per i propri clienti un rendimento superiore del 34%, al netto dei... Leggi tutto

Apr 7, 2025 - 10:34
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Azimut, la “vendetta” di Assogestioni

Con un comunicato, Azimut Holding riporta alcune considerazioni sulla vicenda che la vede coinvolta insieme ad Assogestioni. Secondo il presidente Giuliani, la presentazione della lista dei gestori è una ritorsione dopo la decisione di uscire dall’associazione.

Negli ultimi 30 anni, Azimut ha generato per i propri clienti un rendimento superiore del 34%, al netto dei costi, rispetto alla media dei concorrenti. Nei circa 20 anni dalla quotazione, Azimut Holding ha fatto guadagnare ai suoi azionisti 15 volte il capitale investito, posizionandosi come terzo titolo sul listino tra gli appartenenti al FTSE MIB. Il Gruppo Azimut ha sempre raggiunto o superato gli obiettivi di utile netto annunciati nei quattro piani quinquennali presentati. Nell’esercizio 2024 appena concluso, l’utile netto adjusted è stato pari a 588 milioni di euro. Azimut Holding, unica realtà italiana con una presenza diretta in 19 Paesi, gestisce masse totali per circa 110 miliardi di euro, di cui la metà appartiene a clientela estera. Tutto ciò dà un respiro internazionale e quindi di diversificazione alla Società con vantaggi per i suoi clienti e azionisti.

Non votare la lista per il rinnovo del Consiglio d’Amministrazione di Azimut Holding, presentata dal Patto di Sindacato di circa 2mila consulenti, dipendenti e manager che lavorano in Azimut, vuole dire non apprezzare quanto numericamente è stato rappresentato sopra, mortificando gli autori, che con passione e dedizione hanno contributo a realizzarlo.

Pietro Giuliani, presidente e fondatore di Azimut, a titolo personale dice: “Non credo che, in generale, ma in particolare in un momento come questo, le società abbiano bisogno di tensioni all’interno dei CDA. La lista presentata da Assogestioni, per quanto riportato da organi di stampa, sembra essere una vendetta causata dall’uscita dall’associazione delle società appartenenti al Gruppo Azimut di alcuni anni fa. Il non rispetto dello Statuto della Società, che assegna all’eventuale lista di minoranza un posto di consigliere in seno al CDA, ma la presentazione di una lista di quattro consiglieri che potrebbero essere eletti solo se la lista ottenesse la maggioranza dei voti in Assemblea, avvalora questa tesi. Con l’1,7% del capitale raccolto dai pochi associati resisi disponibili ad una brutta azione come questa, si sta cercando di attuare ciò che, in politica, vengono definiti ‘giochi di palazzo’, dove si vuole esprimere il 40% del CDA con appena l’1,7% del capitale. Confido che il 98,3% del capitale della società che ancora ho l’onore di presiedere, e che tutti coloro che possano influenzare il suo voto, non si distraggano e non sottovalutino l’importanza di dare fiducia, votando la lista del CDA presentata da oltre 2,000 colleghi che lavorano nella società. Questi colleghi che rappresentano circa il 22% del capitale, risulterebbero demotivati e confusi dal vedere prevalere in Assemblea una lista di persone, rappresentanti l’1,7% del capitale, presentata da un’associazione alla quale, anche alla luce di questi comportamenti, abbiamo la fortuna di non appartenere più. Concludo affermando che difficilmente riuscirei a non tenere conto di quello che considererei un gesto di sfiducia da parte della maggioranza degli azionisti”.