Alcaraz spiega la sconfitta: “Fa male, uno dei peggiori set in carriera. Tutto il giorno nervoso”
Carlos Alcaraz è stato sconfitto da Jack Draper nella semifinale del Masters 1000 di Indian Wells e non avrà così la possibilità di conquistare il terzo titolo consecutivo nel prestigioso torneo sul cemento statunitense. Lo spagnolo si è dovuto inchinare in tre set contro un avversario caparbio, che ha operato di forza due break nel […]

Carlos Alcaraz è stato sconfitto da Jack Draper nella semifinale del Masters 1000 di Indian Wells e non avrà così la possibilità di conquistare il terzo titolo consecutivo nel prestigioso torneo sul cemento statunitense. Lo spagnolo si è dovuto inchinare in tre set contro un avversario caparbio, che ha operato di forza due break nel primo parziale e che ha saputo reagire nella terza frazione dopo aver incamerato un pesante 6-0 nel secondo set: ha strappato il servizio all’iberico nel terzo game, si è ripetuto nel settimo gioco e si è poi involato verso il successo con il punteggio di 6-1, 0-6, 6-4.
Brutta battuta d’arresto per il numero 3 del mondo, che in precedenza aveva travolto con grande disinvoltura il francese Quentin Halys, il canadese Denis Shapovalov, il bulgaro Grigor Dimitrov e l’argentino Francisco Cerundolo senza concedere nemmeno un set agli avversari. Si tratta anche di un colpo pesante in ottica ranking ATP, perché ha perso 600 punti rispetto all’edizione di dodici mesi fa e così si complica il suo sogno di tornare numero 1 del mondo approfittando della squalifica di tre mesi che Jannik Sinner sta scontando. Jack Draper tornerà invece in campo questa sera (ore 22.00) per affrontare il danese Holger Rune nell’atto conclusivo.
Carlos Alcaraz ha espresso la propria delusione nella conferenza stampa andata in scena al termine dell’incontro: “Questa sconfitta fa male. Non voglio perdere nessuna partita, ma penso che questa fosse ancora più speciale per me. È stata difficile oggi. Cosa avrei potuto fare meglio? Semplicemente giocare il mio tennis e scendere in campo con meno nervosismo. Penso che questa sia stata la grande differenza”.
Il vincitore di quattro Slam ha poi proseguito: “Ovviamente volevo vincere per la terza volta consecutiva, ma, voglio dire, non posso pretendere di vincere ogni partita. Non sono così arrabbiato per non aver ottenuto la terza vittoria consecutiva. Sono arrabbiato con me stesso per il modo in cui ho affrontato la partita, per come mi sono sentito durante tutta la giornata, per non essere riuscito a calmarmi. Questa è, per me, la cosa più deludente che sto provando in questo momento perché il primo set è stato probabilmente uno dei peggiori set che ho giocato in tutta la mia carriera”.
Il tennista iberico ha precisato: “Questo dimostra quanto fossi nervoso prima della partita, durante tutta la giornata. Questo, per me, è davvero deludente. Quanto ci vorrà per superare la delusione? Non molto, perché mi considero una persona che impara dai fallimenti, dalle sconfitte. L’ultima volta che ho perso qui è stata in semifinale e poi ho vinto a Miami, quindi penso che ci riproverò. Imparerò da quella partita e darò il massimo di me stesso a Miami”.
Il numero 3 del mondo ha provato a spiegare le ragioni del suo nervosismo: “Beh, dico sempre che devo concentrarmi su me stesso, sul mio gioco. Penso che oggi fossi più preoccupato del gioco di Draper che di me stesso. Quindi penso che questo sia stato un grande problema per me, che stavo sempre pensando alle sue debolezze piuttosto che ai miei punti di forza: quando pensi più all’avversario che a te stesso, allora è un grande problema. Fin dall’inizio della giornata, fin dal mattino, stavo pensando al suo gioco, perché è davvero duro, è davvero solido e sarebbe stata una partita molto fisica”.
Un passaggio anche su Jack Draper, a cui ha rivolto dei complimenti: “Oggi è stata una partita in cui chi giocava meglio in queste condizioni vinceva ed è andata dalla sua parte. Ricordo a gennaio quando l’ho affrontato in Australia, ha dovuto ritirarsi. Gli ho detto: “Sarai dove meriti”. E merita di essere nella top-10. Merita di giocare una finale in un Masters 1000. Sono felice per lui perché non ho mai dubitato del suo livello, di lui stesso. È pronto a rimanere lì per molto tempo”.